Cara Terra mia,
oggi, 22 aprile, in tutto il mondo si celebra la “ Giornata della Terra” e
noi, da tarantini, abbiamo pensato di scrivere direttamente a te, senza alcuna
intermediazione politica o scientifica, per dirti prima di tutto grazie per
averci dato la gioia, l’onore e l’orgoglio di essere stata con i nostri
genitori testimone della nostra nascita.
Sì, tu, Taranto, lembo del mondo, città ricca di storia millenaria, dal
passato glorioso, Terra di eroi e di poeti, di artisti e anche di tanta gente
semplice e umile legata a te e al tuo mare, città baciata dal sole,
inghirlandata di stupende bellezze naturali, conosciuta ieri nel mondo per
tutto ciò e oggi, purtroppo, diventata emblema di trascuratezza e di
negatività.
Taranto, nostra madre Terra, che ogni giorno ci illumini e ci riscaldi con
il tuo sole, che ci culli sui tuoi due mari, ti scriviamo preoccupati perché non
ti vediamo più sorridere come un tempo non molto lontano, quello della nostra
gioventù. Tu ci hai visto nascere intorno agli anni “40 quando la guerra,
follia degli uomini, imbrattava il tuo volto, eppure ci sembravi bella e,
nonostante tutto, ci sorridevi.
Oggi, per dirla con il grande Domenico Modugno, tu sei, “ l’amara Terra
mia” . Chi ti ha avvelenata? Chi ti ha schiaffeggiata? Lo abbiamo detto fino alla
noia: l’inquinamento, la noncuranza, l’egoismo e la trascuratezza dell’uomo.
Oggi noi da veraci tarantini ti chiediamo pubblicamente scusa per non
averti saputo difendere in maniera adeguata, proprio noi che siamo impegnati da
oltre trent’anni in azioni finalizzate ad elevare la qualità della nostra vita
cittadina.
Nel giorno della tua memoria perdonaci e facci ancora sognare.
Facci sognare di poter riprendere a passeggiare sulle rive del Galeso e su quelle dei Due Mari.
Riporta a nuova vita il nostro bel Mar Piccolo, ridacci gli ottimi frutti
di mare mettendo in prima fila, come un tempo, cozze, ostriche e il bisso
ricavato dalla paricella.
Fa’ che ogni cittadino sia rispettoso di te sempre e ovunque e che in te si
possa vedere una seconda madre.
Come madre, lo sappiamo, piangi qui a Taranto nel vedere che i tuoi figli,
piccoli e grandi continuano a morire di tumore perché ti hanno avvelenata.
Non vogliamo più vedere una sola lacrima sul tuo volto.
Vogliamo dirti in questo giorno particolare che ti sentiamo, purtroppo,
ancora “ amara”, ma resti sempre per noi tarantini veraci anche “amata e
bella”. Ti salutiamo come fanno oggi i giovani innamorati con le loro ragazze:
Taranto TVB , senza aggiungere altro.
Carmine
Carlucci e Antonio Fornaro