Il CQV, preso atto dell'appello di Mons. Filippo
Santoro e delle rassicurazione del Ministro Orlando, ma, soprattutto, esprimendo viva preoccupazione
per la situazione delle scuole dei Tamburi, Paolo VI e Statte in presenza
dell'inerzia sulle bonifiche, lancia
l'allegata proposta che da un
lato vuole essere invito ad accelerare le bonifiche, dall'altro a valorizzare
la ricerca del polo universitario jonico. La Cabina di Regia prenda atto di
questa proposta e, soprattutto, Comune e Provincia di Taranto facciano sentire
la loro voce a difesa del territorio jonico e della nostra università. Diremo tutto ciò ai nostri amministratori da oggi,
domani a S. E. Mons.
Santoro, ai presidenti Sportelli e Cesareo
raccogliendo peraltro la disponibilità dei Rettori Petrocelli e Uricchio ma anche dei 5 candidati Rettori del Politecnico che
hanno posto nei loro programmi proprio la opportunità di mettere a disposizione
del territorio le professionalità sulle bonifiche maturate a Taranto.
Lettera
aperta sulle bonifiche a Taranto
In questi ultimi giorni, dopo l’ennesimo “provvidenziale”
intervento della Magistratura tarantina, è tornata di grande attualità e
drammaticità la questione dell’inquinamento a Taranto per conclamate
responsabilità della grande industria, in primis l’ILVA.
Una situazione drammatica che è ormai nota a livello
internazionale se è vero come è vero che il governo Italiano è intervenuto con
ben tre decreti legge facendo prevalere il valore della produzione sul valore
costituzionale della salute.
E’ questa l’opinione del Comitato per la qualità della
vita (e di tanti studiosi e politici) che ogni giorno trova conferme scientificamente
provate, come la rilevazione dei tumori a Taranto, i danni alla mitilicoltura,
e, più recentemente, il parere del dirigente del settore ambiente della
Provincia di Taranto che ha espresso parere negativo al trasferimento del liceo
Calò e dell’ Ist. Paisiello nell’edificio di
proprietà provinciale sito in via Deledda, peraltro abbandonato, proprio per
l’inquinamento negli anni scorsi,
dall’Università di Bari che vi aveva allocato alcuni importanti Corsi di laurea
costitutivi del polo universitario jonico.
I decreti legge SALVA ILVA che i tarantini si augurano possano diventare al più presto SALVA TARANTO,
potranno realizzare questo obiettivo solo se accanto alla trasformazione
ecocompatibile della grande industria, si realizzerà una vasta e generalizzata opera
di bonifica dell’intero territorio industriale e, soprattutto, urbano.
LE BONIFICHE
In ogni intervento, in ogni indagine giornalistica da
anni si parla di bonifiche, di stanziamenti per le bonifiche, della ricerca
delle migliori tecnologie per le bonifiche.
Purtroppo il Parlamento, forse anche i nostri
parlamentari e i vari ministri dall’Ambiente, della Salute, della P I e
Università (c’è da rilevare che per la verità quest’ultimo Ministero non è
inserito in nessun provvedimento o tavolo interministeriale per Taranto) hanno
dimenticato che a Taranto da oltre 23 anni opera una Facoltà di Ingegneria del
Politecnico di Bari con corsi di laurea proprio su Ambiente e Territorio; che a
Taranto opera il Polo scientifico tecnologico Magna Grecia proprio per gli
interventi in materia ambientale e con specializzazioni di alto livello
scientifico nel campo delle bonifiche, che a Taranto opera una struttura di
ricerca del CNR e uno specifico Corso di laurea in Scienze ambientali.
LA PROPOSTA
La Cabina di Regia che
si riunirà in questi giorni, responsabilmente decida di coinvolgere nel
PROGETTO BONIFICHE l’Università e il Politecnico di Bari, sede di Taranto e il
CNR ex-Talassografico di Taranto che poi vuol dire Polo Scientifico tecnologico
Magna Grecia.
Se ciò non dovesse realizzarsi allora vorrebbe dire
che la svolta nella centralità della filiera della conoscenza decisa oggi dal
Consiglio dei Ministri è solo una operazione di facciata e , comunque non riconoscere la ricerca che
Università e Politecnico realizzano a Taranto nel settore ambientale..
Il CQV, con umiltà, sottopone questa proposta all’attenzione
di quanti istituzionalmente, amministrativamente e politicamente operano
secondo i principi costituzionali su delega del Parlamento per la tutela della
salute e del lavoro a Taranto, riservandosi, ove necessario, di promuovere il
coinvolgimento dei cittadini e forse anche la Magistratura.
Taranto 9 settembre ’13
Carmine Carlucci.