Il Presidente

                                                         

NOTTE DEI RICERCATORI e Università a Taranto

 

La “celebrazione della notte dei ricercatori” presso la II Facoltà di Ingegneria di Taranto è da ritenere una grande opportunità di riflessione sul futuro del polo universitario jonico nel segno della ricerca e del rapporto sinergico con le realtà economiche e produttive del territorio jonico.

 

Un plauso per l’organizzazione al Preside Gregorio Andria e ai suoi collaboratori, ma anche ai Rappresentanti delle due realtà universitarie che operano a Taranto dal Magnifico Rettore del Politecnico, ai Presidi, ai Rappresentanti del Rettore Petrocelli.

 

Un compiacimento per la partecipazione delle Imprese dalla Confindustria Taranto, all’ILVA, Vestas, ecc..,  una presenza che non può che essere considerata positivamente a condizione, ovviamente, che proprio queste Imprese e poi tutte le altre che operano sul territorio jonico siano disponibili a sedersi intorno ad un tavolo – auspichiamo una convocazione in tal senso da S. E. il Prefetto di Taranto – per ragionare in che modo sostenere la ricerca a Taranto a cominciare dal sostegno al polo scientifico tecnologico Magna Grecia.

 

Non secondario il ruolo della Marina Militare che, arricchendo l’offerta formativa universitaria anche attraverso l’insediamento  nell’Ospedale M.M. del Polo Sanitario e, a parere del CQV, anche nella zona archeologica,  di una presenza di ricerca del Corso di Laurea in Scienze dei Beni culturali, certamente potrà contribuire a creare quella cultura dell’università, chiave di volta del radicamento accademico in terra jonica.

 

Queste le “luci” che la prima edizione a Taranto della NOTTE DEI RICERCATORI ha acceso.

 

Ma ci sono anche le “ombre” e le “incognite”.

 

Quale sarà il futuro della II Facoltà di Scienze a Taranto?

Quale il futuro dei Corsi di Laurea afferenti alle Facoltà di Lettere, Scienze della Formazione, Veterinaria?

E’ l’interrogativo - con riferimento alla II Facoltà di Scienze -  senza risposte che la Preside Silvia Romanelli ha posto nel suo intervento dal quale è emersa una amara verità: sono circa 30 i docenti incardinati su Taranto ma a quanto è dato sapere nessuno è disponibile ad afferire al Dipartimento jonico, realtà statutaria che opererà dal 1° novembre 2012 quando saranno cancellate le facoltà.

Non è certamente in discussione né la professionalità né l’impegno accademico  dei docenti della II facoltà di Scienze, né può essere sottovalutato l’impegno ad organizzare in quella facoltà eventi di carattere nazionale; un dato è però inconfutabile: se continueranno a operare i due Corsi di Laurea di Scienze Ambientali e Informatica e Comunicazione digitale (peraltro semplici corsi di 1° livello), lo potranno fare solo se i Dipartimenti di riferimento di Bari lo consentiranno prevedendo didattica e, non si capisce come, ricerca (si torna indietro di almeno 10 anni).

 

Appare evidente che anche per gli altri Corsi di Laurea si pongono gli stessi problemi anche se da quelle Facoltà cominciano ad afferire al Dipartimento jonico diversi Docenti, ed è pregnante l’impegno dei Presidi.

 

 

Il CQV, che pure ha messo in campo nei mesi scorsi una MORAL SUASION finalizzata a convincere i docenti nominati a Taranto a mantenere l’impegno morale di far crescere il polo jonico, oggi auspica un serio ripensamento del Consiglio di facoltà di Scienze, chiede un’audizione alla Preside Romanelli, si affida alla confermata volontà positiva per Taranto del Magnifico Rettore Petrocelli, ma anche in un intervento concreto della Regione e dello stesso Ministro prof Francesco Profumo.

 

Non è possibile che mentre si va affrontando – e poi è necessario comprendere con quale strategia, anche con riferimento alle sedi – l’attuazione della Riforma Gelmini, ma soprattutto la grande scommessa del Polo scientifico tecnologico Magna Grecia, ci siano resistenze a contribuire a vincere la scommessa messa in campo sia dall’Università che dal Politecnico di Bari, ovvero Taranto strategica per la ricerca in Puglia e, forse, nel Paese.

 

Gli 83000 cittadini ai quali abbiamo fatto riferimento il 3 febbraio scorso consegnando le Targhe LA CITTA’ CHIEDE L’UNIVERSITA’, meritano una risposta non solo dai 40 docenti che stanno dando vita al Dipartimento giuridico-economico e da quelli che opereranno nel Centro interdipartimentale del Politecnico, ma da tutti i Docenti nominati a Taranto; non lo esige, forse, la legge, ma certamente la coscienza di dover formare giovani che credono nei valori oltre che nella sapienza delle conoscenze.

 

FONDAZIONE di Comunità, Dipartimenti, Polo scientifico tecnologico Magna Grecia sono le prospettive per il polo jonico.

 

Preso atto della completa disponibilità dell’Università e del Politecnico di Bari ora sono i Docenti, le Imprese, gli Istituti di Credito, le Fondazioni Bancarie, oltre ovviamente gli Enti locali, in primis la Regione Puglia, a doversi “spendere senza riserve o condizionamenti” per puntare alla Centralità dell’Accademica per lo sviluppo socio-economico del territorio jonico .

 

La strategia del CQV nei prossimi giorni non potrà che essere quella del confronto; in primis con la Facoltà di Scienze di Taranto e poi, osando far riferimento sulla mediazione del Prefetto di Taranto, con le Imprese e, conseguentemente, con la Regione e il MIUR.

 

E’ questo il significato di questa “nota aperta” , scritta con spirito di servizio nei confronti della comunità jonica, guardando senza demagogia al futuro dei giovani, puntando come sempre sulla FORZA DELLE IDEE.

 

Taranto 11 febbraio ’12                                l’Ufficio di Presidenza del CQV